“E’ friulano”. “No, la ricetta originale è nata in Veneto”. Sembra non vedere fine la diatriba per la paternità del Tiramisù, dolce relativamente giovane ma capace, nel giro di pochi decenni, di ottenere un successo strepitoso a livello mondiale.
Ad attizzare il focolaio delle polemiche è un nuovo libro, in presentazione in questi giorni, che vorrebbe mettere un punto definitivo sul “derby” del Triveneto. Secondo il volume di Clara e Gigi Padovani chiamato “Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato” (Giunti Editore), infatti, la calorica quanto squisita coppa a base di uova, zucchero e cioccolato (senza mascarpone) sarebbe nata a Pieris, in Friuli Venezia Giulia nel locale “Il Vetturino” grazie a Mario Cosolo, che avrebbe chiamato “Tireme su” la sua invenzione alla fine della seconda guerra mondiale.
Mistero risolto? Tutt’altro, perchè a a rivendicare i natali del tutto veneti del Tiramisù è il “Doge” in persona, il governatore del Veneto Luca Zaia, che al quotidiano “Il Piccolo” ha dichiarato: “Sulla paternità del Friuli possono anche scrivere che l’hanno inventato in Bulgaria, ma la realtà storica, documentata e certificata persino con un atto notarile è scolpita nella pietra: lo ha inventato Ada Campelo con l’aiuto del cuoco Paolo “Loli” Linguanotto alle Beccherie di Treviso”.